domenica 18 novembre 2012

Portami a casa.
Portamici piano.
E stai attento a legarmi bene.
E che non sbatto ne' a destra e ne' a sinistra.
Portami lontano.
Perche' sono preziosa come le note che lascio sulla strada.
E coprimi di gloria per un altro luogo da conquistare.
Che sia la corsa piu' bella tra la primavera e l'estate.
Che sia un tuo perenne avvicinarti a Dio.
Su strade impervie e vie di mezzo.
Senza compromessi aggiunti.
Senza poter prendere un respiro profondo...

Portami senza pensarci troppo.
Legati a me aggrappandoti alle mie braccia piccole.
E alla mia coda un po' all'insu'...
E accendimi scaldandoti il cuore...
Per le cose che dico e urlo...
Per le cose che mi fai dire e che mi fai urlare...
Perche' tutto dipende da te...
Te che mi vuoi bene...
Te che con cura e grazia mi trasporti nel mondo.
Dei tuoi pensieri...
E di Passione ne fai Arte.

Da vendere.
Come quando sono bastarda e tutti stanno dietro.
E pensano che sia ancora troppo vecchia per questa terra.
Per questa gara esistenziale.
Dove tutti voglion arrivare primi....

Portami a casa ora.
Vegas De Laroja
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salt lake city



Sotto quel cielo plumbeo c'ero io.
Il metallo.
Sporco.
Di sale e sabbia.
Che si attaccava a quel senso di velocita' scandita...
E le mie ossa d'acciaio eran imbiancate dalla potenza...
E dal potere di questo motore.
Cosi ingombrante.
E prepotente.
Pronto a scaricare l'estremismo dei miei pensieri.
Quelli cattivi.
In mezzo al nulla.
Ed al niente di una pianura battuta dal sole.
E dalla notte.
E da questi cristalli che intaccano il cromo.
Ed il mio sapore salmastro mi rendeva unica.
Quasi malinconica.
Per non poter correre.
E stare qui...
Ferma.
Ad ascoltare il ticchettio di un fotografo bravo.
A prendemi l'anima.
A violentare questi miei silenzi.
Freddi...
Privi di quel sapore di benzina...
Benzina che per me e' movimento...
Velocita'.

Bestemmia al silenzio.

Vegas De Laroja
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